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Un itinerario tra storia, geografia e… matematica: 7 Castelli X 3 provincie = 21 sorprese!

Quello che non dovete assolutamente perdervi in questo strano 2020!

Storia di antichi castelli medievali in tre province emiliane: Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Tappe che incutono un po’ di timore per le loro storie e leggende e che, allo stesso tempo attirano, attirano, attirano irresistibilmente alla ricerca di quelle sorprese che nascondono.
In Emilia ci sono tante belle cose da vedere e in autunno, come in primavera, i castelli sono una destinazione da segnare in agenda.
Un tempo sono stati dimora di nobili famiglie, oggi sono testimonianza storica e teatro di eventi e leggende che hanno come protagonisti fantasmi e spiriti a volte un po’ dannati. Siamo pronti per partire per questo itinerario suggestivo e ricco di… agguati?

  • nota bene: tra parentesi sono specificate le provincie alle quali appartengono i castelli descritti. A fondo articolo trovi la posizione di ognuna delle strutture e i relativi recapiti telefonici

Castello di Agazzano (Piacenza)

  • Nella torre della Rocca, datata XIII secolo, si trova la suite Eleonora, una suite dedicata ad Eleonora Rangoni, moglie di Gaspare Scotti. Si racconta che l’affascinante contessa dai lunghi capelli biondi trascorresse qui interi pomeriggi a leggere e disegnare. Qualcuno giura di aver visto il suo fantasma, ma quanto è affascinante trascorrere una notte in un luogo così ricco di storia!
  • I sotterranei del castello ospitano la cantina che custodisce vini prodotti da uve di una valle che è l’emblema della viticoltura piacentina.
  • I giardini del castello, il trionfo della Natura. Qui ogni fiore ha un significato, una narrazione.
"i giardini sono un vero inno all'immensità della natura. Dedicateci tutto il tempo che merita!"
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Castello di san Pietro in Cerro (Piacenza)

  • I guerrieri di Xi’an, un esercito in terracotta schierato nei sotterranei del castello, copie autenticate dal Governo Cinese delle famose statue a grandezza naturale dell’esercito in terracotta del Mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huang. Cinquanta uomini in terracotta pronti a marciare!
  • All’ultimo piano del maniero il MIM Museum in Motion, museo di arte contemporanea, dove sono custodite circa 300 opere, fra dipinti, disegni sculture ed installazioni, che vengono mostrati al pubblico a rotazione.
  • Franco Spaggiari, eh sì il proprietario del castello, un vero appassionato di arte e di storia. Se hai la fortuna di essere accompagnato da lui nella visita del castello ne rimarrai talmente estasiato da non volere più tornare a casa!
"terminate la visita al castello con i guerrieri di Xi'an, qualcosa che non si può raccontare"
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Castello Malaspina Dal Verme (Bobbio, Piacenza)

"da vedere nei dintorni il Mulino di San Giuseppe che custodisce le tre macine e la grande ruota!"
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  • Bobbio è conosciuta per il Ponte del Diavolo, l’Abbazia di San Colombano e la Cattedrale, ma vale la pena non perdersi una visita al torrione del Castello di Bobbio,come tutti lo chiamano. Godrai di un bellissimo panorama su Bobbio e sulla valle.
  • Come ogni castello che si rispetti, anche quello dei Malaspina ha la sua leggenda, la leggenda del “Pozzo dei Coltelli”. Sembra che una volta il pozzo, ora chiuso, comunicasse con una segreta senza uscita rivestita da affilate lame sporgenti inserite orizzontalmente nelle sue pareti. Qui sarebbero stati gettati i nemici e gli oppositori del Signore del castello
  • Nei pressi del castello non perdetevi il Mulino di San Giuseppe, risalente al XII secolo, e ben conservato. Ammirerai le tre macine e tutte le attrezzature utilizzate anticamente. All’esterno è visibile la grande ruota, incassata tra la strada e la struttura del mulino stesso.

Castello di Bardi (Parma)

  • Un castello che si erge sulla cima di uno sperone roccioso di diaspro rosso che ti permette di godere di un paesaggio sorprendente su quei colli che segnano il confine tra il piacentino e il parmense.
  • La possibilità d’incontrare non uno, ma ben due fantasmi: Soleste, la giovane figlia del castellano, e il suo amato Moroello, comandante delle truppe. Ahimé… è però un amore contrastato dal padre della giovane, che la vuole accasare con un ricco feudatario. La storia fattela raccontare dai fantasmi o dalle brave guide del castello!
  • Per ripassare la storia del Medioevo, uno dei periodi più affascinanti della storia. In questo periodo “buio” si sono nascosti quegli squarci di luce che hanno permesso all’Italia di conoscere poi i fasti del Rinascimento.
"orecchie ben aperte sulla storia di Soleste e Moroello... forse riuscirete a vederli anche voi"
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Castello di Torrechiara​ (Parma)

  • Siamo nei pressi del borgo parmense di Langhirano, patria del prosciutto e di tanti tesori culturali. Il Castello di Torrechiara, spesso usato come set cinematografico, è conosciuto per una leggenda. Nelle notti in cui si vede la luna piena il fantasma del conte Pier Maria Rossi percorre il Rio delle Favole, la stradina che porta al castello, recitando un motto, dedicato alla sua amata Bianca Pellegrini. Talvolta comparirebbe anche il fantasma della bellissima Bianca.
  • Al primo piano la Camera d’Oro, così chiamata per la decorazione in foglia d’oro zecchino che un tempo rivestivano le formelle alle pareti.  Vi si riconoscono gli stemmi dei due amanti, due cuori con le frasi Digne et in aeternum (degnamente e in eterno) e Nunc et semper (ora e per sempre), a testimonianza dell’invincibilità del loro amore. La camera è stata dipinta dal pittore Benedetto Bembo.
  • La sala degli Acrobati, sala probabilmente di ricevimento, con dipinti a “grottesche” che narrano vicende mitologiche. Al di là degli insegnamenti morali, propongono episodi divertenti della quotidianità, come la rappresentazione di un servitore che inciampa mentre porta un succulento arrosto.

Castello di Fontanellato​ (Parma)

  • Nei pressi di Busseto, celebre cittadina verdiana, circondato da un fossato, ancora ricolmo d’acqua di emersione spontanea, tra le sue possenti mura quattrocentesche, il castello di Fontanellato nasconde una meraviglia ottocentesca: la prima camera ottica ancora funzionante. Da qui, mediante un gioco di prismi si osserva in diretta quel che succede all’esterno del castello.
  • Ma che cosa si prova scendendo al piano terra, entrando in una piccola stanza affrescata dal Parmigianino? Te lo lasciamo immaginare! E’ la stanza chiamata stufetta di Diana e Atteone, ispirata alle Metamorfosi di Ovidio. Ricordate l’episodio? Durante una battuta di caccia il giovane Atteone si imbatte per caso nella dea Diana intenta a fare il bagno. La dea, irritata per essere stata scorta nella sua nudità, lo trasforma in un cervo e così il giovane viene sbranato dai suoi stessi cani. Il destino talvolta è crudele, colpisce chi non ha alcuna colpa. Atteone è innocente, così come la famiglia che aveva commissionato l’affresco travolta dal dolore provocato dalla morte prematura del figlio.
  • E anche qui troviamo un fantasma. Si tratta di Barbara Sanseverino, una nobildonna trasferitasi a Parma dopo le nozze con Giberto IV Sanvitale, signore di Sala Baganza, talmente bella che Torquato Tasso le dedicò il sonetto In lode de’ capelli di D. Barbara Sanseverini Contessa di Sala. Risposatasi, dopo la morte del marito, fu decapitata, dopo essere stata accusata di aver ordito una congiura.
"una camera ottica in un maniero quattrocentesco. Impossibile? E invece no"
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Castello di Rossena (Reggio Emilia)

"armatevi di binocoli e di pazienza, scoprirete che ne valeva proprio la pena!"
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  • E’ il castello meglio conservato dove scoprire chi fosse Matilde di Canossa, la Gran Contessa, la cui vita sembra una favola, eppure è storia. Piccolo ripasso: è una delle donne più importanti del Medioevo, nota per essere stata la mediatrice tra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV.
  • Per osservare i falchi che vi nidificano. Dunque il consiglio è di “armarvi” di binocoli e di pazienza. Ne vale la pena!
  • Poco distante dal castello di Rossena, si erge a picco su una roccia rossastra la torre di avvistamento di Rossenella. La si raggiunge attraverso un suggestivo sentiero e durante la camminata potete cercare di riconoscere quelle erbe che crescono solo qui. Perché solo qui? Neppure i botanici lo sanno spiegare!

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