Una meta perfetta per un week end con gli amici. Seguite i nostri consigli per vivere i colli piacentini tra cibo e cultura
L’inverno volge al termine e la primavera si avvicina, allora perché non organizzare un week end sui colli piacentini per scoprire i colori tenui di un territorio che appare come una tela d’autore? Eccovi la proposta di un percorso, fatto di 5 mete, per conoscere il fascino di questa bella provincia, ancora tutta da scoprire.
1 – Conosci il cibo o e il teatro dialettale con Sùpera e Sapori
Ha preso il via il 25 gennaio, presso l’agriturismo La Corte del Gallo, la prima edizione di Sùpera e Sapori – Mangiare in piacentino, la manifestazione ideata da Roberto Rossi, curatore del circuito d’eccellenza degli agriturismi e ristoranti piacentini.
Quattro artisti – Anna Botti, Mario Schiavi, Fabrizio Solenghi e Gianmarco Morbelli – sono chiamati ad intrattenere e divertire i commensali di 6 agriturismi (uno al mese). Fumanti e squisite portate accompagnano racconti, poesie e canzoni, che in modo leggero, ma intelligente, spingono ad interrogarsi sulle radici della cultura piacentina, sulle storie e sulle curiosità che la caratterizzano. Improvvisazione ed estemporaneità per un format suggestivo, capace di modificarsi e di risultare ogni volta unico, per portare a tavola aspetti della nostra tradizione, della nostra cultura e della nostra storia.
2 – Il gusto di una cucina tradizionale servita con il gusto dell’ospitalità emiliana: La Favorita
Sicuramente tutti voi ricordate i film di Marco Bellocchio. Quelle atmosfere che riportano a Bobbio e alla Val Trebbia vi sono sicuramente rimaste impresse. Dopo una visita a Bobbio e una passeggiata lungo il Trebbia, vi consigliamo una pausa per soddisfare le vostre papille gustative presso La Favorita, un luogo di eccellenza dove degustare la vera cucina piacentina servita con eleganza e con affabilità. Si parte con gli antipasti piacentini proposti in una selezione di salumi e formaggi accompagnati da altre raffinatezze, tra cui l’ottima giardiniera, per poi passare alle prime portate dove non mancano pisarei e faso e turtei con la cua o e, a seguire, secondi piatti che seguono prodotti di stagione a garanzia di freschezza e genuinità. Qui il menù prevede, abbinati ai piatti di tradizione piacentina, anche ottime proposte della cucina italiana preparate da Mariuccia Ferrari e serviti al tavolo dai figli Stefano e Paolo, per un servizio puntuale e piacevolmente cordiale. A La Favorita è possibile anche soggiornare in camere che si affacciano su una delle più belle vedute del piacentino e, perchè no, dell’intera Emilia: il Bagnolo.
3 – Cosa ne dite di una passeggiata a cavallo?
Vedere i colli piacentini da una prospettiva diversa? Bella idea vero? Vi proponiamo una passeggiata a cavallo alla scoperta di suggestivi percorsi tra la Val Tidone e Val Trebbia. Dopo aver pranzato presso La Favorita potete partire per una bella escursione. E’ un punto di riferimento di tutta la provincia anche per gli amanti del cavallo, specializzati per quanto concerne l’addestramento, lezioni di trotto e cavalcata, ma anche per bellissime uscite alla scoperta di un piacentino che si può ammirare da un diverso punto di vista. A La Favorita si organizzano anche giornate didattiche per bambini e adolescenti.
Agriturismo La Favorita – Strada Bicchignano, 2 Vigolzone
per info: +39 0523.877412 +39 339.1891385
info@agriturismolafavorita.it
4 – E ora tappa al lungo Po per scoprire un unicum: il cacio del Po
Ora vi portiamo sul lungo Po, tra Piacenza e Cremona, esattamente a Monticelli d’Ongina. Qui sosta obbligata per acquistare il cacio del Po, un formaggio che si produce solo qui. La famiglia Palomi, che da oltre 30 anni conduce questo caseificio artigianale, produce, oltre il Grana Padano Dop, anche questo formaggio che meriterebbe maggiore fama per la sua qualità e unicità. Il cacio del Po è un formaggio da tavola fatto con latte crudo, presenta un gusto “lattato”, molto dolce ma con un retrogusto leggermente amarognolo. Ha forma cilindrica, con una superficie con crosta liscia di colore giallo paglierino. La pasta è compatta, la consistenza è morbida ed elastica, il colore è bianco avorio e presenta un’ occhiatura (i buchi della pasta) media, non uniforme. Andate, i fratelli Palomi ve ne porgeranno un assaggio e, se siete curiosi, vi racconteranno curiosità e aneddoti di questa chicca della produzione tipica piacentina. E credo proprio che ve ne porterete a casa una forma… Sulla tavola potrete così stupire tutti con una rarità di bontà e genuinità.
Caseificio Borgonovo – loc. Borgonovo di Monticelli d’Ongina
per info: +39 0523.827027
info@caseificioborgonovo.com
5 – Un bicchiere di Gutturnio… come una poesia
E prima di partire, concediti un bicchiere di Gutturnio,un vino dal colore seducente, con sfumature che vanno dal rubino brillante alla porpora, che ricordano i colori della viola e del ciclamino. Il Gutturnio per intensità ricorda, come ci ha suggerito Stefano Pizzamiglio, titolare dell’Azienda Vitivinicola Agrituristica La Tosa, i versi delle poesie di Cesare Pavese o di Rocco Scotellaro. Se oltre amanti del buon vino, siete interessati alla cultura del vino non perdetevi la visita al Museo del Vino, un viaggio alla scoperta del vino nella storia della sua produzione, nelle tradizioni popolari e nei numerosi documenti, di cui alcuni molto rari, custoditi in una suggestiva biblioteca. Vi farà da guida Ferruccio Pizzamiglio, in un racconto tra tradizione e profumi, affascinante e… gustoso!
Azienda Vitivinicola Agrituristica La Tosa – loc. La Tosa Vigolzone
per info: +39 0523.870727
info@latosa.it
©Roby Rossi