Experiencemilia viaggio nella cultura del cibo
viaggio nella cultura del cibo

Alla scoperta di Villa Verdi, la casa museo in memoria del grande compositore

a Sant’Agata di Villanova Sull’Arda, al centro di un un grande parco, si nasconde un piccolo museo pieno di meraviglie

A Sant’Agata di Villanova Sull’Arda (Piacenza), all’interno di un vasto parco “all’inglese”, sorge Villa Verdi, la casa padronale dove il Maestro visse per 50 anni. Oggi qui risiedono gli eredi del musicista, la famiglia Carrara Verdi, ma una parte di essa è un piccolo museo dove sono custodite meravigliose testimonianze della vita del grande compositore. Una casa museo davvero intrigante, dal fascino unico che ci parla di uno dei massimi operisti della storia, che musicò 28 opere, alle quali vanno aggiunti cinque rimaneggiamenti. Passeggiando lungo le stanze, le sale e i saloni e le aree aperte al pubblico si respira ancora l’atmosfera del tempo, mentre la visita al piccolo museo apre un mondo su questo nostro grande orgoglio emiliano e patrimonio del belpaese. Qui si entra a diretto contatto con la vita artistica del grande musicista, in una vera e propria autobiografia di uno dei personaggi più interessanti della storia italiana.
Giuseppe Verdi ha acquistato questa bella villa nel maggio del 1848 e, seguendone personalmente la progettazione, lo ha ristrutturato per farne la casa dei suoi sogni. Verdi fece aggiungere due ali alla costruzione originale, integrando il tutto con una imponente terrazza sulla facciata, le serre, una cappella e la rimessa per le carrozze sul retro. La villa fu acquistata per i genitori, ma successivamente divenne residenza del Maestro, insieme alla seconda moglie Giuseppina Strepponi.

Visitiamo Villa Verdi

Sono tanti gli oggetti che sono rimasti qui e che testimoniano la vita del compositore. Tra le stanze visitabili vi è la Camera di Giuseppina Strepponi, che qui morì nel 1897 all’età di 82 anni nel suo letto a baldacchino in stile genovese. Nella stanza si notano numerosi mobili intarsiati, la statuetta caricatura di Verdi eseguita da Dantan e due bronzi di Manzoni e Verdi. Davanti al letto, si può ammirare un busto di Giuseppina Strepponi eseguito da Pietro Tenerani nel 1842. Nello Spogliatoio attiguo si trova ancora il fortepiano viennese a 6 pedali marca Fritz sul quale Verdi occasionalmente si esibiva.
Il pezzo forte è la Camera da letto di Giuseppe Verdi, dove il Maestro dormiva e lavorava allo scrittoio posto al centro della sala. Sopra al pianoforte si nota il busto in terracotta di Vincenzo Gemito; in una teca sono conservati i guanti che Verdi usò per dirigere la Messa da Requiem il 22 maggio 1874 in memoria di Alessandro Manzoni.

Lo Studiolo e gli arredi della camera 157...

Una sala interessante è lo Studiolo che conserva spartiti di canto e piano di tutte le opere verdiane, varie lettere di Verdi e di Cavour del 1861 che lo invitavano a scendere nell’agone politico, la nomina a senatore del 1874 ed altri importanti documenti. In una teca sono conservati il cilindro e la sciarpa in seta bianca ritratti da Giovanni Boldini nel 1886.

In un’altra sala sono raccolti gli arredi della camera n. 157 dell’Hotel et de Milan, l’albergo vicino al Teatro alla Scala dove Verdi alloggiava presso i suoi soggiorni milanesi, nella quale si spense all’alba del 27 gennaio 1901 all’età di 87 anni. I mobili originali furono prima donati alla Casa di riposo per musicisti e poi ricomposti qui nel 1932. Nella vetrina sul comò una copia del calco della mano, la camicia da notte indossata dal Maestro quando morì e le palme deposte sul letto dopo la morte. Alle pareti Verdi e la Strepponi già anziani.

altre news

Lascia un commento